lunedì 13 novembre 2017

Terremoto in Iraq e Iran: oltre 400 morti

Una forte scossa di magnitudo 7.3 ha colpito la zona al confine tra i due paesi. La maggior parte delle vittime è stata registrata nella provincia iraniana di Kermanshah

Operazioni di salvataggio a Sarpol-e Zahab nella provincia iraniana di Kermanshah dopo il terremoto. Credit: POURIA PAKIZEH

Domenica 12 novembre 2017 un terremoto di magnitudo pari a circa 7.3 ha colpito la zona al confine tra l’Iraq e l’Iran. Almeno 407 persone sono rimaste uccise e oltre 6.600 sono ferite in Iran, nella provincia di Kermanshah, vicina al confine con l’Iraq, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. In Iraq i feriti sono 68 e i morti 6.

Operazioni di salvataggio si stanno tenendo tra le macerie. La scossa è stata avvertita anche in Israele, Pakistan, Libano, Kuwait e Turchia.

L’epicentro del terremoto è stato registrato a circa 30 chilometri a sudovest da Halabja, nel Kurdistan iracheno. L’istituto statunitense USGS ha annunciato che il terremoto si è verificato alle 21:20, ora locale di Baghdad, a una profondità di 33.9 chilometri.

Secondo i funzionari iraniani, il bilancio delle vittime potrebbe salire mentre le squadre raggiungono aree remote dell’Iran.

In Iraq, invece, le autorità hanno parlato di almeno 6 vittime, ma non si tratta di un bilancio definitivo. Gli abitanti della capitale, Baghdad, sono scesi in strada dopo la scossa.

Il terremoto è stato avvertito in diverse province dell’Iran, ma soprattutto nella zona di Kermanshah, che ha annunciato tre giorni di lutto. Oltre 300 vittime sono state registrate nella contea di Sarpol-e Zahab a Kermanshah, a circa 15 chilometri del confine con l’Iraq. Molte case rurali in Iran sono composte da mattoni di fango che possono essere facilmente sgretolati da una scossa così forte.

Il principale ospedale di Kermanshah è stato gravemente danneggiato e non ha potuto accogliere le centinaia di feriti trasportati lì, secondo quanto riferito dal capo dei servizi di emergenza iraniano Pirhossein Koulivand.

Le moschee di Baghdad, la capitale irachena, dove il terremoto è stato avvertito in modo forte, hanno diffuso preghiere tramite altoparlanti.

Fonte: The Post Internazionale

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