domenica 17 luglio 2016

Cosa succede in Turchia dopo il colpo di stato fallito

Questa notte migliaia di persone hanno manifestato a favore di Erdogan, e 6000 persone sono già state arrestate nell'epurazione del governo in risposta al tentato golpe

(GURCAN OZTURK/AFP/Getty Images)

Sabato sera migliaia di persone si sono radunate a Istanbul e Ankara e in molte altre città della Turchia per celebrare il presidente Recep Tayyip Erdogan, che nella notte tra venerdì e sabato è riuscito a impedire un tentativo colpo di stato organizzato da un gruppo di militari. I suoi sostenitori lo hanno acclamato sventolando bandiere e cantando slogan, circa 24 ore dopo avere contribuito in maniera decisiva a far fallire il colpo, uscendo per strada, circondando e disarmando i militari che avevano occupato le strade delle due principali città turche.

Nella notte tra venerdì e sabato, almeno 265 persone sono state uccise negli scontri, tra cui almeno 160 tra poliziotti fedeli al governo e civili, oltre a circa un centinaio di militari ribelli. Erdogan aveva chiesto sabato mattina ai suoi sostenitori di rimanere in piazza anche la scorsa notte, nel timore che i ribelli potessero mette in atto un secondo colpo di stato. Alcuni ufficiali leader del golpe sono già stati identificati, ma secondo Erdogan, dietro al complotto, ci sarebbe Fethullah Gülen, un influente religioso che vive negli Stati Uniti e di cui il presidente turco ha chiesto l’estradizione.

Le prime 24 ore dopo il colpo di stato sono state descritte da quasi tutti i giornali come quelle della “repressione”. Non appena Erdogan è ritornato a Istanbul, dopo essere rimasto probabilmente alcune ore in volo sul suo aereo presidenziale, è immediatamente iniziata l’epurazione dei sospetti complici del golpe. Domenica mattina il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdağ ha detto che 6000 persone sono state arrestate: tra questi ci sono circa 3.000 militari e centinaia di giudici. Bozdağ ha detto che «l’epurazione continuerà». Il governo aveva rimosso circa 2.700 magistrati nelle ore immediatamente successive alla fine del golpe, ed emanato mandati d’arresto per decine di giudici dei tribunali di livello più alto.

Sabato sera, durante un comizio a Istanbul, Erdogan ha chiesto che gli Stati Uniti estradino Fethullah Gülen, un religioso che vive da anni in esilio autoimposto negli Stati Uniti e che da tempo viene accusato dai sostenitori di Erdogan di essere dietro ogni tipo di complotto contro il governo turco. Il primo ministro turco, un fedelissimo di Erdogan, aveva annunciato poche ore prima che qualunque stato che dovesse sostenere Gülen deve considerarsi in guerra con la Turchia. Gülen ha risposto alle accuse con un’intervista dalla sua abitazione in Pennsylvania, respingendo le accuse e sostenendo che il golpe sia stato in realtà favorito dallo stesso Erdogan, in modo da avere una scusa per aumentare il suo potere.

Domenica pomeriggio sono riprese le operazioni aeree americane contro l’ISIS dalla base di Incirlik, nel sud del paese. Lo spazio aereo sopra la base era stato chiuso sabato, bloccando a terra tutti gli aerei. La polizia turca aveva anche bloccato l’accesso alla base e tagliato la corrente (il Pentagono ha comunque fatto sapere che la base può continuare a operare normalmente grazie ai generatori di corrente interni). La corrente esterna non è ancora stata ripristinata. Il governo turco ha riaperto lo spazio aereo dopo che alcuni ufficiali turchi che risiedevano nella base sono stati arrestati con l’accusa di aver preso parte al golpe.

Nel pomeriggio, il segretario di stato americano John Kerry ha risposto di nuovo alle accuse mosse da alcuni membri del governo turco di aver preso parte all’organizzazione del golpe, definendole “irresponsabili”. Nel frattempo, un giudice greco ha tenuto la prima udienza in cui sono stati sentiti otto militari che sabato notte sono fuggiti in Grecia a bordo di un elicottero. Il governo turco ha chiesto la loro estradizione e ha detto di aver ricevuto garanzia che gli otto soldati saranno presto rimandanti indietro.

Fonte: Il Post

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