venerdì 14 agosto 2015

Dove ci sta portando la Cina? La finanza risponde

Sta iniziando una guerra delle valute? Siamo alla vigilia dell'apocalisse? E l'America che fa? La parola agli operatori di mercato

Francesco Cancellato

PHILIPPE LOPEZ/AFP/Getty Images

Due svalutazioni del Renmibi, la valuta cinese, nello spazio di una notte, tra il 10 e l’11 agosto. Un crollo in borsa, che nello spazio di un mese, tra giugno e luglio, ha fatto perdere ai titoli quotati alla borsa di Shanghai quasi il 30% del loro valore (a seguito di una crescita del 150% nell’anno precedente). E ancora: quasi tre anni di calo consecutivo dei prezzi alla produzione. E, nello stesso periodo, un altrettanto marcato rallentamento delle esportazioni.

Cosa sta succedendo alla Cina? Si tratta di un momento di assestamento fisiologico della seconda economia del pianeta o siamo di fronte all’Armageddon che non lascerà pietra su pietra del capitalismo globale? Per provare a capire cosa sta succedendo - e soprattutto se sono preoccupati di quel che sta accadendo - abbiamo provato a interrogare alcuni dei maggiori operatori finanziari italiani: Gianluca Codagnone, managing director di Fidentiis, boutique finanziaria italo-spagnola, Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners, una delle maggiori società di gestione del risparmio italiane, e Guido Maria Brera, che di Kairos è fondatore e che qualche mese fa, in uno dei racconti che fanno da spin off al suo primo romanzo, intitolato “I diavoli”, aveva anticipato la mossa della banca centrale cinese di svalutare la propria valuta.

A loro abbiamo chiesto come e perché siamo arrivati a questo punto e cosa succederà da qui in avanti, in Cina e nel resto del mondo. Spoiler: le loro riposte non sono apocalittiche, ma nemmeno tranquillizzanti: «I nodi del nostro e del loro modello di sviluppo stanno venendo al pettine - è in sintesi il loro ragionamento -, e per il momento possiamo solo provare a metterci una pezza sopra». È dura dirlo ma soluzioni all’orizzonte, per ora, non se ne vedono.

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