mercoledì 17 giugno 2015

I missili elefante di Assad sulla popolazione siriana

Il governo siriano ha duramente attaccato la roccaforte dei ribelli a Douma, vicino a Damasco. Le vittime sarebbero 36, tra cui anche bambini

di Vittoria Vardanega

Un uomo con una bambina sopravvissuta agli attacchi aerei del governo. Credit: Bassam Khabieh

Martedì 16 giugno le forze di sicurezza siriane hanno bombardato la città di Douma, uccidendo almeno 36 persone e ferendone altre 60, tra cui anche molti bambini, secondo quanto riportato da alcuni attivisti. 

Douma si trova nel sudovest del Paese ed è situata nella periferia della capitale, Damasco.

Durante l'attacco sarebbero stati utilizzati i cosiddetti missili elefante, chiamati in questo modo a causa del suono che producono al lancio. Si tratta di armi improvvisate, costruite unendo il motore di un razzo a una bomba.

In questo modo viene aumentata di gran lunga la potenza distruttiva dell'arma, a scapito dell'accuratezza del lancio. I ribelli siriani della roccaforte di Douma subiscono, da almeno tre anni, attacchi continui condotti dalle forze militari leali al presidente siriano Bashar al-Assad.

Mercoledì 17 giugno gli attivisti siriani hanno accusato il governo del Paese di aver utilizzato missili superficie-superficie, ovvero armi lanciate da una piattaforma terrestre o navale, destinate a colpire bersagli allo stesso livello. Nel frattempo, continuano gli scontri tra i combattenti dell'opposizione e le forze dell'ordine governative.

Qui sotto, il video girato poco dopo l'attacco di martedì 17 giugno



Il governo del Paese è stato condannato dalla comunità internazionale per l'utilizzo durante il conflitto di armi chimiche e bombe barili - barrel bomb -, ovvero bombe imballate in grandi fusti.

Inoltre, i dottori della Sams - Società medica siriana americana - mercoledì 17 giugno dovrebbero presentare al Congresso statunitense le prove dell'utilizzo di cloro da parte delle forze di sicurezza controllate da Assad ai danni di civili.

Il cloro non è una sostanza proibita di per sé, ma è vietato il suo utilizzo come arma chimica, come stabilito dalla Convenzione sulle armi chimiche del 1997, che nel 2013 è entrata in vigore anche in Siria.

Nella foto qui sotto, alcuni uomini cercano di liberare i sopravvissuti intrappolati sotto le macerie, in seguito all'attacco del 16 giugno, a Douma. Credit: Bassam Khabieh


L'inviato speciale per le Nazioni Unite in Siria, il diplomatico italiano Staffan de Mistura, è attualmente a Damasco, dove sta cercando di mediare tra le parti in conflitto per raggiungere una soluzione politica e porre fine alle violenze.

Secondo l'Osservatorio per i diritti umani in Siria, le vittime durante la guerra civile sarebbero finora 230mila, tra cui quasi 70mila civili.

La situazione attuale in Siria, in una mappa. Credit: Al-Jazeera


Fonte: The Post Internazionale

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