sabato 17 gennaio 2015

Le volevano morte


2 ragazze, alla giovanissima età (più o meno) di venti anni, decidono di andare in Siria a fare del volontariato. Commettono errori gravi (ad esempio non aver avvisato le istituzioni di ciò), ma il livello di pericolo non si sarebbe abbassato più di tanto. Malauguratamente, vengono catturate da un gruppo di terroristi. Si teme il peggio ma, fortunatamente, arriva la splendida notizia: Greta e Vanessa sono libere. Un epilogo del genere, in un Paese civile, si concluderebbe con un finale del tipo “e vissero tutti felici e contenti”. Piccolo particolare: noi siamo un Paese diversamente civile. Sia durante il periodo in cui erano tenute prigioniere, sia dopo la liberazione, in molti hanno deciso di esprimere una bella forma di cinismo: “Siamo ridicoli a pagare quei soldi x 2 beduine nn ho più parole!! Quando ci sono onesti lavoratori italiani che a fine mese fanno fatica ad arrivare” (commento preso sulla pagina ufficiale facebook “Matteo Salvini”); “io farei ripagare i loro genitori. Oppure le stesse ragazze, con il loro lavoro , in italia” (commento preso sulla pagina ufficiale facebook “Matteo Salvini). Pagare? Cosa c’entra questo verbo? Si vocifera che le istituzioni abbiano deciso di cacciare 12 milioni di dollari da dare ai terroristi in cambio delle due ragazze. Verità o bugia, per molti era meglio così: lasciamole nelle mani dei rapitori, alla peggio saranno ammazzate oppure vendute come schiave. Intanto noi risparmiamo soldi da poter reinvestire per la collettività. Insomma: valgono più i soldi che la vita di due ragazze; il sangue pur di far prosperare un Paese. Un ragionamento che Hitler applicava decisamente con gli ebrei. Insomma, molti le volevano morte. Chissà se questi geni la penserebbero così nel caso in cui un loro caro venisse preso come ostaggio (non lo auguro a nessuno, ma è una cosa su cui riflettere: il male non lo vuole nessuno, ma tantomeno non si augura agli altri).

Dimenticavo: Greta e Vanessa sono “colpevoli” di essere ancora molto giovani. Si sa che in Italia la gioventù è una condanna e non una qualità da valorizzare.

Fonte: El Nuevo Dìa

Visto su Il Malpaese

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