sabato 19 aprile 2014

TTIP, globalizzazione e neoliberismo


I media generalisti non parlano per niente del TTIP, il trattato transatlantico tra Europa e USA che riduce le norme e le regole del commercio a favore delle multinazionali e delle corporations.

Secondo Monia Benini con il “TTIP, l’Europa ha sottratto la sovranità ai paesi membri e sta negoziando un accordo letale per le nostre imprese, per l’occupazione, per la salute e l’ambiente. E il tutto per ingrassare il ventre delle multinazionali”.

Il TTIP si propone di aumentare i flussi commerciali tra Europa e Stati Uniti riducendo le regole e norme che per ora “frenano” le multinazionali.

Precisando si mira alla riduzione dei dazi e delle norme che limitano il commercio dei beni.

Il TTIP spingerà ancora più in avanti il processo di globalizzazione che come molti sanno è una delle cause dell’odierna crisi, la più grave dal dopoguerra.

Il TTIP aprendo “praterie” ancora più vaste al processo di globalizzazione: farà “tabula rasa” delle produzioni locali e regionali. Un “mostro” che sta andando avanti e che porterà a compimento il processo di globalizzazione.

Questo accordo tra Europa e Stati Uniti serve ad ottenere il massimo livello di liberalizzazioni e di flussi commerciali con l’intento di aprire il mondo ad una nuova stagione di neoliberismo sfrenato, dopo quello degli ultimi decenni che ci ha portato insieme alla finanziarizzazione dell’economia al disastro di una crisi orripilante sotto certi aspetti.

I negoziati si occupano anche di appalti pubblici, regole per l’agricoltura, norme legali per disciplinare i rapporti tra lo stato e le aziende.

Sono in gioco le regole e le limitazioni sull’ambiente, sulla sicurezza riguardo alla vendita degli alimenti e tanto altro ancora.

Naturalmente i media italiani tacciono sull’argomento e su pochi siti di controinformazione se ne parla: si sa in’Italia adesso siamo presi dalla “sbornia” della campagna elettorale e notizie come il TTIP non rientrano nel mainstream mediatico.

Questo come altri è un chiaro caso di “silenzio” mediatico, una tecnica di manipolazione mediatica che rientra nella complessiva strategia di distrazione di massa, massa impegnata nel tam tam quotidiano di notizie offerto dai media, dalla ultima esclusione dalla casa del Grande Fratello, dalle notizie di gossip o da quant’altro.

Fonte: SYSTEM FAILURE

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