lunedì 14 aprile 2014

Quasi cento morti in una serie di attentati


Dopo un attentato a Maiduguri, nel nordest della Nigeria, il 25 marzo 2014. (Afp)

Almeno settanta persone sono morte il 14 aprile alla periferia di Abuja, la capitale della Nigeria, in una serie di esplosioni avvenute presso un capolinea degli autobus a Nyanya.

“Stavo aspettando di salire su un autobus quando ho sentito un’esplosione assordante e poi ho visto del fumo. Le persone correvano in preda al panico”, ha raccontato una donna. Poi c’è stata un’altra esplosione. 

Non c’è stata ancora nessuna rivendicazione, ma i sospetti vanno verso il gruppo islamico Boko Haram, che la settimana scorsa ha ucciso decine di civili nel nordest del paese.

Il 10 aprile sospetti militanti islamici hanno ucciso almeno 60 persone in un attacco contro il villaggio di Kala Balge, mentre il giorno prima a Dikwa avevano ucciso otto persone in una scuola di formazione per insegnanti.

Boko Haram, che vuole creare uno stato islamico nel paese più popoloso dell’Africa diviso quasi equamente tra cristiani e musulmani, in dieci anni ha compiuto almeno 160 attentati e causando 2.600 morti.


(Fonte: Jeune Afrique)

Da maggio il presidente Goodluck Jonathan ha ordinato l’invio di truppe supplementari nel nordest della Nigeria, ma i ribelli si sono ritirati nella zona collinare di Gwoza, al confine con il Camerun, da dove hanno intensificato la loro campagna lanciando attacchi contro le forze di sicurezza e i civili accusati di sostenere il governo.

Fonte: Internazionale

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