venerdì 12 ottobre 2012

Legge 104, più disabili nel pubblico e nella scuola


Numeri sospetti. Sono 529 mila i lavoratori italiani che, tra settore pubblico (244 mila) e privato (285 mila), usufruiscono dei benefici della legge 104/92, grazie ai quali ci si può assentare dal lavoro fino a tre giorni al mese per assistere i propri congiunti con disabilità certificata. Decisamente più consistente la fruizione della normativa nel settore pubblico, dove la percentuale di beneficiari è del 7,4 per cento dei dipendenti totali, mentre nel settore privato la percentuale dei beneficiari è di poco superiore a 1,43 per cento: oltre cinque volte di meno. Nella legge di stabilità approvata dal governo è prevista la riduzione del 50% della retribuzione relativa alle giornate di permesso usufruite dai soli dipendenti pubblici. Dalla stretta saranno però esclusi coloro che fruiscono dei permessi per se stessi, per i figli o per i coniugi; riguarderà cioè solo l'assistenza a genitori e altri parenti. Ma vediamo la situazione ricostruita con dati mai resi pubblici fino ad oggi.

Settore pubblico. Gli ultimi dati ufficiali (fonte, Ministero della funzione pubblica), si riferiscono al 2010 e parlano di 244.997 beneficiari: cioè, il 7,4 per cento dei 3.311.582 dipendenti del settore pubblico. 4.835.263 le giornate di permesso registrate, per un costo totale di 725.289.450 euro. Va precisato che il dato non è completo, in quanto tiene conto di 19.002 amministrazioni censite, su un totale di 25.179. Tipologia di permesso: 27.229 lavoratori usufruiscono personalmente della 104 (cioè sono essi stessi disabili), mentre 217.912 ne usufruiscono per assistere parenti e 1.034 hanno una "doppia 104", per se stessi e per un parente. Dove si registra in assoluto la più elevata fruizione è la scuola (103.871 dipendenti beneficiari, pari ad oltre il 42 per cento), seguita dalle amministrazioni comunali (37.750), per un costo annuo, nei due comparti rispettivamente di 210.728.850 e 31.033.70 euro. Le aree in cui si concentra la richiesta di permessi è il Sud (36,91%), seguita da Nord (34,86%) e Centro (28,23%): una tendenza evidente nella scuola, dove al Sud ben il 47,44% dei dipendenti fruisce della legge, contro il 28% del Nord e il 24% del Centro.

Settore privato. Secondo i dati forniti dall'Inps, 285.185 lavoratori di aziende ed enti privati hanno usufruito, nel 2011, di permessi pari all'1,43 per cento dei 19,9 milioni del settore. Di questi, 242.041 ha usufruito di permessi mensili di 3 giorni per l'assistenza di genitori e parenti disabili, 21.391 di permessi orari giornalieri per assistere minori disabili, mentre sono rispettivamente 26.449 e 14.946 i lavoratori disabili che hanno usufruito di permessi mensili di 3 giorni o di permessi orari giornalieri. 1.183, infine, i lavoratori in congedo parentale prolungato fino a 3 anni di vita del bambino disabile. La somma di queste singole voci è superiore al totale di 285.185 in virtù del fatto che ogni beneficiario può usufruire di più tipologie nel corso dello stesso anno. Quale risparmio con la Legge di stabilità? Impossibile da calcolare con i dati oggi disponibili. Il dato dei 725 milioni riguardate la spesa per coprire le giornate di assenza dei lavoratori pubblici riguarda infatti tutti i tipi di assistenza, anche quelli che non sarebbero tagliati.

I conti al prossimo giro. Tra pochi giorni, quando il ministero della Funzione pubblica renderà i dati relativi al 2011: "I nuovi dati conterranno anche la distinzione tra chi usufruisce della legge per assistere il coniuge, un figlio, i genitori o altri parenti -spiega Francesca Russo, direttore dell'Ufficio per l'informazione statistica e le banche dati istituzionali del dipartimento della Funzione Pubblica- I dati relativi al 2011 non sono stati ancora pubblicati per problemi tecnici dovuti a migrazione di banche dati dal vecchio sistema al nuovo sistema "Perla Pa". Visti gli ultimi interventi normativi abbiamo comunque velocizzato gli interventi in modo tale da garantire una pubblicazione di tali dati entro martedì della prossima settimana in formato 'open data' sul nostro sito web, anche ai fini di far comprendere meglio il fenomeno su cui impatterà la norma".

Fonte: globalist

1 commento:

Anonimo ha detto...

era ora che si prendesse una decisione.dovete sapere che la maggior parte delle persone che usufruisce di questa legge,la usa per interessi personali e non per dare un servizio al parente invalido.Per quanto mi riguarda,bisognerebbe fare dei controlli severi e,controllare il lavoratore dove va' in quel giorno che usufruisce del permesso.come se fosse il medico fiscale che controlla il malato.