mercoledì 20 giugno 2012

Ddl intercettazioni: torna il rischio legge bavaglio

Tra il Ministro della Giustizia Severino e i partiti è dialogo e trattativa sul ddl intercettazioni, altrimenti noto come la temuta legge bavaglio, concepito dall’ex Ministro Alfano ma bloccato alla Camera dopo tre anni di inutile mediazione.

Sebbene sia doveroso premettere che il testo è ancora al vaglio della Guardasigilli e che il testo rivisitato trasmesso ai partiti è ancora suscettibile di modifiche, balzano all’occhio attento di chi teme l’avvicinarsi di una legge bavaglio alcune clausole critiche.

Secondo la nuova bozza, difatti, è previsto il divieto di pubblicazione degli atti d’indagine sino all’udienza preliminare, anche sotto forma di riassunto: il giornalista che dovesse contravvenire a tale impedimento, rischierebbe l’arresto fino a 30 giorni. La pena salirebbe sino a tre anni se la pubblicazione dovesse riguardare anche intercettazioni di telefonate destinate alla distruzione oppure riguardanti persone non indagate ed estranee alle indagini.

Rispetto al disegno Alfano, si inaspriscono inoltre i divieti inerenti le intercettazioni riportate durante le indagini preliminari: il cronista che pubblicasse anche solo il riassunto delle stesse, rischierebbe una multa fino a 10000 Euro e la reclusione fino a 30 giorni, mentre verrebbe “graziato” l’editore poiché la sanzione pecuniaria da 50 a 100 quote non risulterebbe più prevista.

Altra pesante cancellazione riguarderebbe l’articolo 114 del codice di procedura penale. Durante la mediazione tra la presidente della commissione Giustizia alla Camera Giulia Bongiorno e l’ex ministro Alfano, al secondo comma secondo cui viene “vietata la pubblicazione, anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare” era stata affiancata una clausola di salvaguardia dell’operato del cronista che consentiva la pubblicazione di tali atti per riassunto. A seguito della cancellazione, come appare dalla bozza in esame, ci si troverebbe innanzi ad un completo black out mediatico sino al processo.

Secondo il calendario della Camera, la discussione sulle intercettazioni era prevista già per questa settimana, ma il ministro Severino avrebbe chiesto altro tempo, in modo da tener d’occhio anche gli altri fronti caldi della giustizia italiana: ascolti e falsi in bilancio in esame a Montecitorio, responsabilità civile dei giudici e ddl anti-corruzione a Palazzo Madama.

Nonostante le pressioni del Pdl per l’approvazione, la Guardasigilli ha lasciato inoltre trapelare la possibilità di ulteriori ed eventuali modifiche: a termine della revisione, ci troveremo innanzi ad una vera e propria legge bavaglio dell’informazione oppure il buonsenso ed il diritto alla cronaca avranno la meglio?

Fonte: Virgole nelle virgole

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