lunedì 31 maggio 2010

Agriasilo, la scuola desiderata da 3 genitori su 4

Più di tre genitori su quattro (78 per cento) spera di far crescere i propri figli in un ambiente semplice, familiare e naturale dove sia possibile giocare all’aria aperta con piante e animali, e mangiare cibi sani. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Swg 2010, i cui risultati sono stati diffusi in occasione di “Far crescere il futuro”, organizzato da Donne Impresa della Coldiretti, dove è stata presentata una nuova sperimentazione nei processi formativi e di crescita del talento: l’“agriasilo”, ovvero l’asilo in fattoria, una realtà già presente in alcune regioni dell’Italia settentrionale - Piemonte, Veneto, Trentino e Friuli - e in forte diffusione su tutto il territorio, come dimostrato da centinaia di richieste, inoltrate soprattutto da giovani imprenditrici agricole.

Grazie alle nuove normative è possibile accogliere all'interno di aziende, agriturismi e fattorie, bambini fino a 3 anni (negli “agrinidi”) e dai 3 ai 6 anni (negli “agriasili”), per far trascorre loro le ore scolastiche immersi nella natura, a contatto con gli animali e mangiando prodotti naturali e di stagione. In rispetto alla normativa vigente, che fissa il numero massimo di bambini in relazione alla metratura dei locali, si tratta in genere di piccole classi, che permettono un’attenzione più mirata ai singoli bambini durante le varie attività quotidiane, che comprendono anche tutte quelle tipiche di un asilo tradizionale.

Queste innovative strutture per l’ospitalità infantile si stanno diffondendo nelle campagne, o in zone limitrofe alle città con progetti che coinvolgono anche le grandi metropoli, per supplire alla carenza delle strutture esistenti in città, nonché al basso livello di soddisfazione che il 51 per cento delle famiglie italiane esprime nei confronti dell'offerta di nidi o scuole materne comunali.

Secondo l’indagine, i genitori prediligono gli agriasili principalmente per quattro motivazioni: la possibilità di stare all’aria aperta (scelta dall'80% degli intervistati), il contatto diretto con la natura (76%) e con gli animali, (51%), e la possibilità di mangiare cibi stagionali, locali e di stagione (67%).

Il metodo educativo prevede l’avvicinamento graduale all’ambiente agricolo, attraverso attività ludiche che mirano a sviluppare le capacità creative-manuali e a far emergere le abilità. I bambini, partecipando a laboratori didattici che si differenziano in base alle peculiarità dell’azienda agricola, imparano a fare il pane, a conoscere i ritmi stagionali della natura, a coltivare un orto e a prendersi cura degli animali della fattoria. Il mondo degli animali, inoltre, può rappresentare una vera è propria terapia per bambini con problemi di disabilità o per migliorare l’interazione sociale di bimbi molto introversi.

In relazione ai dati allarmanti divulgati dal Ministero della Salute secondo i quali più di un milione di bambini italiani tra i 6 e gli 11 anni, pari a 1 su 3, ha problemi di obesità, la Coldiretti ha sottolineato come la possibilità “vera” di conoscere i sapori e i profumi dei prodotti rurali abitua i giovani ad un consumo più sano, contribuendo ad allontanarli dal “cibo spazzatura”, come le merendine preconfezionate, o le zuccherose bibite gassate.

Ma accanto all’opportunità di un’alimentazione sana e a Km zero, i bambini hanno la possibilità di svolgere innumerevoli attività sportive in una sorta di “palestra verde” all’aria aperta.

Ecco alcuni esempi di attività ludiche fornite dalla Coldiretti e proposte ai bambini negli agriasili:

Con frutta e verdura: disegnano usando colori ricavati dalle bucce e dalla polpa degli ortaggi; seminano l’orto; imparano a riconoscere le piante aromatiche toccandole e annusandole;
Con l’uva: costruiscono un grappolo utilizzando il sughero; pigiano le uve per far uscire il mosto;


Con grano e altri cereali: preparano i panini, li fanno cuocere e li riportano a casa; costruiscono strumenti musicali utilizzando i diversi semi;

Con il miele: imitano il lavoro delle api realizzando palline di polline di diverso materiale; preparano dolci a base di miele;

Con gli animali: scoprono cosa mangiano i vari animali, portano loro il cibo e danno il latte col biberon ai vitellini; imparano a riconoscere e imitare i versi degli animali;

La volpe e le galline: un bimbo fa la volpe e gli altri le galline. Quando queste escono dal recinto la volpe deve riuscire a toccarne una. Se ce la fa la gallina “catturata” diviene volpe a sua volta e il gioco ricomincia;

Vola vola la piuma: l’educatore lancia in aria due piume e i bambini, divisi in due squadre, devono cercare soffiando di impedire che la piuma cada a terra;

Il gioco dei girasoli: i bambini disegnano un grande sole di cartone e si rannicchiano poi a terra imitando i girasoli. Quando il sole viene sollevato dall’educatore i bambini si alzano seguendone il movimento.

Fonte: Terranauta

1 commento:

Francesca ha detto...

www.fruttanellescuole.gov.it