giovedì 29 aprile 2010

Otto per mille: dove vanno a finire i soldi dello Stato?

Dopo aver parlato del singolare meccanismo che sta alla base dell'8 per mille, e dopo aver indagato un po' più a fondo sul modo in cui la Chiesa impiega i fondi che riceve, vale la pena di completare il discorso verificando che fine facciano i (pochi) quattrini che attraverso questo istituto arrivano allo Stato.

Ebbene, avvalendoci dell'aiuto di Wikipedia, apprendiamo che nel 2004 lo Stato ha ricevuto dall'8 per mille circa 100 milioni di euro (un decimo di quelli che si è accaparrata la Chiesa, by the way), e che ha impiegato tali fondi nel modo che segue:

- 44,64% conservazione beni culturali legati al culto cattolico;
- 24,73% calamità naturali;
- 23,03% conservazione beni culturali civili;
- 4,44% fame nel mondo;
- 3,16% assistenza rifugiati.


Come vedete, quasi la metà del denaro ricevuto dallo Stato attraverso l'8 per mille viene immediatamente rigirato alla Chiesa Cattolica, sia pure sotto la (non troppo) velata forma di restauro e conservazione di chiese, cappelle, conventi, seminari e simili, i quali tra l'altro sono di proprietà del Vaticano e, sia detto per inciso, manco pagano l'ICI.

Per le calamità naturali non resta che un quarto dei fondi; i quali sono già una miseria di per sé, ma diventano una somma addirittura ridicola se si pensa che in drammatiche circostanze come il terremoto in Abruzzo si sarebbe potuto attingere a quel capitolo esortando gli italiani a dare l'8 per mille allo Stato, magari con una martellante diffusione di spot televisivi, ma in realtà ci si è ben guardati dal farlo, evidentemente per non sottrarre risorse alla Chiesa.

Insomma, gente, pare che non se ne esca: giratela pure come volete, ma gran parte dei quattrini dell'8 per mille vanno a finire alla Chiesa non solo se uno glieli dà o se non li destina esplicitamente a nessuno, ma perfino se li vuole donare allo Stato. E poi hanno pure il coraggio di dire che si tratta di una libera scelta.

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