venerdì 29 gennaio 2010

Nell'indifferenza e nel silenzio mediatico l'ordinanza di cattura nei confronti di Cosentino


In un paese normale con una giustizia normale, Nicola Cosentino sarebbe già in carcere. Da un bel pezzo. E in un paese normale avremmo sentito questa notizia nei tg: la Cassazione ha rigettato il ricorso contro l’ordinanza di cattura nei suoi confronti. Riassumendo: i pm napoletani concordano nel volere arrestare Cosentino. Notizia accantonata, magari (anzi sicuramente) censurata dai media. Inoltre il Pdl non ha detto nulla e l’opposizione chi l'ha sentita? Pura indifferenza. Mediatica e non solo.

In sostanza, secondo i giudici, Nicola Cosentino ha stabilito dal 1990 un rapporto con il boss del clan Bidognetti, Francesco, detto Cicciotto ‘ e mezzanotte, ricevendo i voti dei clan in almeno tre elezioni, in cambio del suo aiuto per favorire i loro affari. Cosentino “risulta essere stato sostenuto dall’organizzazione criminale” in troppe elezioni per non pensare a un “debito di gratitudine”. Dovrebbe dimettersi. E dovrebbe andare in carcere.

La procura ha inoltre presentato una seconda richiesta di arresto, rigettata però dal Gip, per corruzione, sempre nel settore rifiuti. Ma Berlusconi lo ha candidato in Campania perchè (dice lui) ricorda le immagini di Napoli liberata dai rifiuti. E lo ha persino ringraziato.

6 commenti:

Aries 51 ha detto...

Raffreddore ? Bastano 2 compresse di Aspirina. Brufoli ? lavarsi il viso con Topexan. Cancrena ? Bisturi. Abbiamo Senato e Parlamento che sembrano distaccamenti di S.Vittore o
del supercarcere di Voghera. Aspettiamo gli Alleati o Masaniello ?

Giuseppe ha detto...

Cosentino è un esempo lampante di immoralità e di mancanza di rispetto della legge. In altre parole è un corrotto e corruttore che usa il potere affidatogli non per gli usi consentiti e le finalità previste dalla legge e nell'interesse dei cittadini che dovrebbe rappresentare, ma ad esclusivo interesse personale e di una cerchia ristretta di persone colluse, le organizzazioni camorristiche, in un intreccio di interessi nella più totale illegalità. Tutto ciò rappresenta una gigantesca stortura della democrazia e del vivere civile. Nonostante sia stato accertato che Cosentino abbia ricevuti i voti dei clan in almeno tre elezioni, in cambio del suo aiuto per favorire i loro affari, il Parlamento non concede l'autorizzazione all'arresto. Come possiamo pensare ancora una volta che in Italia vi sia la certezza del diritto e la certezza della pena, quando è proprio il Parlamento la prima istituzione, che fa le leggi, a non rispettare le leggi ?
Forse ho scoperto l'acqua calda.

il cuoco ha detto...

Ma cosentino è dl sud e come scrivo nel mio post per la lega non fa parte dell'italia e allora extracomunitario....

Pino Amoruso ha detto...

E' un periodo in cui ho poco tempo da dedicare al blog. Passo a leggervi appena posso e spesso non lascio commenti; così facendo recupero tempo e visito altri blog amici.
Buon fine settimana :)

minervabianca ha detto...

ma è una cosa normalissima....chi commette reati in Italia non viene mica punito...perchè non dovrebbe candidarsi?
finchè le cose non cambiano...nessuna speranza

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con minervabianca i politici in Italia non vengono e non possono essere processati e spesso scontano la pena in parlamento...
perchè non dovrebbe candidarsi?